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Tintarella di neve: anche ad alta quota è importante proteggere la pelle

Tintarella di neve: anche ad alta quota è importante proteggere la pelle

Attenzione al sole e alle scottature anche in montagna. Ecco i consigli degli esperti per una pelle sana e abbronzata.

Fine settimana sulla neve? Un must per milioni di italiani. Ma attenzione al sole perché si rischiano le scottature anche in montagna. I dermatologi avvertono: è vero che d’inverno i raggi solari sono meno intensi rispetto all’estate, ma sulla neve raddoppiano o triplicano la loro intensità, quindi il rischio di scottarsi è dietro l’angolo.
Gli esperti dell’ADOI, associazione che riunisce i dermatologi ospedalieri, ribadiscono che uno sciatore su due si scotta sulla neve, che 7 su 10 ignorano i messaggi educativi legati alla protezione della pelle e che a tornare a casa con un fastidioso Eritema al posto di una bella tintarella sono soprattutto gli uomini.

Per questo è importante proteggere la pelle ed esporsi con cautela. Vediamo quali sono i principali consigli per una tintarella invernale sicura.

Creme solari: non fare l’errore di credere che siano indispensabili solo d’estate. La pelle va protetta con una crema solare ad alto fattore protettivo: la neve riesce ad aumentare anche dell’80% l’intensità dei raggi ultravioletti, quindi la crema solare è d’obbligo.
È importante scegliere un prodotto che rispetti le indicazioni europee della Colipa, l’associazione europea che raggruppa i principali produttori di cosmetici e profumi, e che abbia un fattore di protezione solare (Spf) almeno di sei. Spalmare le creme in più occasioni in una quantità pari a circa 30 grammi per ogni applicazione.

Esposizione al sole: evitare di esporsi al sole nell’orario clou, tra le 11 e le 16. La tintarella migliore si prende prima delle undici del mattino, quando i raggi del sole arrivano sulla terra in direzione obliqua.

Attenzione all’altitudine: ricordare che più si sale e più è facile scottarsi; i raggi UVB aumentano del 4% ogni 300 metri di altezza.
Mai sottovalutare il sole: ricordare di spalmare la crema sul viso anche quando il cielo è nuvoloso e i raggi del sole sembrano blandi e inoffensivi: i raggi ultravioletti, infatti, riescono a filtrare anche attraverso le nuvole (così come attraverso i tessuti degli ombrelloni).

Inoltre è bene prendere il sole con cautela e con parsimonia: la cosiddetta 'abbronzatura del weekend' può rivelarsi un boomerang per la salute e la bellezza della pelle e favorire le rughe precoci, oltre che aumentare il rischio di tumori alla pelle.

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2020
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Antonio Del Sorbo
Dr. Antonio Del Sorbo
Specialista in Dermatologia e venereologia

Le scottature solari sono frequenti anche nei mesi invernali specie nei weekend sulla neve o nei primi giorni della cosiddetta settimana bianca. Le scottature dei mesi freddi, sono quelle non previste, perché all'idea di freddo e neve non sempre associamo il possibile rischio da esposizione al sole.

La quantità di ultravioletto UVB (frazione dei raggi UV responsabile dell'eritema solare e di molte altre fotodermatosi) che raggiunge il suolo, aumenta del 4% ogni 300 metri di altezza.

Non è difficile immaginare la quantità di ultravioletto che raggiunge la nostra pelle, su una stazione sciistica a 1000 – 1500 metri di altezza. Nelle giornate nuvolose, si riduce la quantità di radiazione infrarossa e visibile che raggiunge il suolo, mentre l'ultravioletto B subisce solo una minima riduzione.

Questo vuol dire, che nelle ore centrali del giorno (es. dalle 11 alle 16), giornate apparentemente fredde e nuvolose, possono in alta quota esporci ad un'aumentata quantità di ultravioletto B, senza che ne percepiamo i rischi.

Oltre all'altezza sul livello del mare, bisogna considerare che il manto nevoso, riflette oltre l'80% della radiazione UVB, con aumento della quantità di radiazione che la neve riflette sulla nostra pelle rispetto a quando siamo su un suolo non innevato.

Sulla neve, la porzione di cielo visibile è molto più ampia di quando siamo in città e questo è un altro fattore direttamente proporzionale alla quantità di UVB che raggiungono la pelle dall'atmosfera (circa 2/3) oltre che direttamente dal sole (circa 1/3).

In inverno quindi ci si espone ad una quantità di ultravioletti inaspettatamente alta, con una pelle (solitamente il viso) che dato il periodo dell'anno, è quasi sempre poco abbronzata e quindi impreparata a ricevere un tale carico di radiazioni.

La protezione solare è molto importante nei bambini come negli adulti. Nelle donne che assumono la cosiddetta pillola, la protezione è importante per evitare fastidiose e antiestetiche pigmentazioni del viso (cloasma o melasma).

Stesso consiglio vale per le persone che stanno effettuando terapie dermatologiche per uso topico o sistemico, per chi assume farmaci fotosensibilizzanti (es. antibiotici, retinoidi, ormoni, etc) e per le donne in gravidanza.

Nella maggior parte delle stazioni sciistiche, oltre al bollettino neve viene ogni giorno pubblicato anche il cosiddetto indice UV (indice di rischio UV variabile nell'arco della giornata) con i relativi consigli in merito alla fotoprotezione.

Esistono in farmacia diverse linee di prodotti dermatologici, che consentono di proteggere la pelle dalle intemperie invernali (es. vento, freddo, etc) e al contempo di prevenire eventuali danni da raggi ultravioletti. Sulla neve è molto importante ricorrere ad un'adeguata protezione solare sia per gli individui con pelle chiara (rischio eritema) che nei soggetti con carnagione scura o olivastra (rischio pigmentazione).

Anche le labbra vanno adeguatamente protette (crema o stick viso labbra) per evitare fastidiose cheiliti. Prima di partire per una vacanza di neve, specie se si stanno assumendo farmaci, può essere utile comunicarlo al proprio dermatologo, per farsi consigliare dei prodotti dermocosmetici, adatti alla propria pelle.

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