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Epatite C cronica: L’AIFA individua 7 categorie di pazienti per le terapie personalizzate

L'Agenzia ha realizzato un algoritmo che faccia da 'guida' ai medici ma non si sostituisca ad essi.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha realizzato - in collaborazione con l'Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF) - il nuovo Algoritmo per la terapia dell’Epatite C cronica. La nuova Piattaforma AIFA è disponibile ad accesso libero nella sezione “Percorsi Decisionali sui Farmaci” ed è stata ritenuta necessaria per programmare un processo di modulazione di accesso alle nuove terapie. Una modulazione che prevede in via prioritaria il trattamento dei pazienti in base ad un criterio di urgenza clinica, come del resto già definito dalla Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell'AIFA.

Questo perché la diffusione della malattia nel nostro Paese ha raggiunto numeri impressionanti e perché i costi dei farmaci ad azione antivirale diretta (DAA) di nuova generazione ha un elevato impatto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L’algoritmo, dunque, identifica la migliore terapia per i seguenti gruppi di pazienti:

  1. Pazienti con cirrosi in classe di Child A o B e/o con HCC con risposta completa a terapie resettive chirurgiche o loco-regionali non candidabili a Trapianto epatico e nei quali la malattia epatica sia determinante per la prognosi;
  2. Pazienti con recidiva di Epatite dopo trapianto di fegato con Fibrosi METAVIR =2 (o corrispondente Ishak) o fibrosante colestatica;
  3. Pazienti con epatite cronica con gravi manifestazioni extra-epatiche HCV-correlate (sindrome crioglobulinemica con danno d'organo, sindromi linfoproliferative a cellule B);
  4. Pazienti con epatite cronica con fibrosi METAVIR F3 (o corrispondente Ishak);
  5. Pazienti in lista per trapianto di fegato con cirrosi MELD
  6. Pazienti con epatite cronica dopo trapianto di organo solido (non fegato) o di midollo con fibrosi METAVIR =2 (o corrispondente Ishak).
  7. Pazienti con epatite cronica con fibrosi METAVIR F0-F2 (o corrispondente Ishak)

Nell'Algoritmo vengono dunque suggerite le opzioni terapeutiche ottimali per l’utilizzo dei vari farmaci, così da massimizzare il beneficio clinico per il paziente e di liberare risorse per altre innovazioni farmacologiche. Ovviamente è solo una “guida” e non “linee-guida vincolanti” per i medici e il giudizio sui vari schemi terapeutici viene espresso come “ottimale”, “subottimale” o “sconsigliato” tenendo in considerazione il beneficio al paziente. L’Algoritmo sarà periodicamente aggiornato man mano che si renderanno disponibili gli ulteriori farmaci per la cura dell’epatite C cronica.

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2015
3 minuti di lettura

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