La presenza di un corpo estraneo adeso alla parete coronarica costituisce una condizione protrombotica almeno fino a che lo stent non viene completamente ricoperto da cellule endoteliali. Le principali società scientifiche raccomandano trattamento combinato con due farmaci antiaggreganti (aspirina e Ticlopidina o Clopidogrel) per il primo periodo (1 mese o 6 +6 mesi a seconda del tipo di stent) per ridurre il rischio di trombosi. Nell’ottica di ridurre il rischio di complicanze emorragiche poi si passa ad un solo antiaggregante che generalmente è l’aspirina a meno che una persona non sia allergico o intollerante. Nel suo caso dopo 2.5 anni puo’ passare ad aspirina 100mg 1cp al pasto di mezzogiorno