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Esperto Risponde

Dolori allo sterno

Buonasera vorrei porre una domanda ai Vs esperti riguardante il decorso da intervento di pericardiotomia da Pericardite costrittiva. Ho subito l'intervento chirurgico il 02.08.05 in seguito a costrizione del Cuore che mi provocava versamenti pleurico e addominale e l'origine della pericardite era probabilmente autoimmune, come da esito Esame istologico che ha rilevato una iperplasia timica vera. Il problema ora è dato dai dolori post operatori che oltre nella zona sternale raggiungono la schiena e sopratutto la zona intorno alla colonna vertebrale all'altezza corrispondente. Vorrei sapere se cortesemente potreste spiegarmi se è normale avere dolori dopo due mesi, quanto può prolungarsi questa situazione e se ci sono terapie fisiche per ridurre questi fastidi osseo-muscolari. Vi ringrazio in anticipo e Vi faccio i complimenti per la completezza di informazioni del Vs sito. Sandro
Risposta del medico
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In caso di diagnosi di pericardite costrittiva, l’intervento chirurgico standardizzato è quello di “pericardiectomia (asportazione del pericardio, non “pericardiotomia” che significa solo incisione del pericardio) antefrenica”. Questo significa asportare tutto il pericardio (membrana che racchiude il cuore) fino al limite del decorso dei nervi frenici destro e sinistro che, se lesionati o interrotti, potrebbero dare problemi respiratori legati alla paralisi dei muscoli respiratori diaframmatici. A prescindere dalla eziologia (causa della malattia), dolori della zona sternale (lo sterno è l’osso che viene segato per raggiungere il cavo pericardico) è abbastanza frequente nei primi mesi dopo qualsiasi tipo di chirurgia cardiaca, in quanto la completa cicatrizzazione del piano osseo richiede qualche mese. L’irradiazione posteriore verso la colonna vertebrale può essere legata allo stiramento eccessivo da parte degli strumenti chirurgici, come il divaricatore (strumento che tiene aperta l’incisione sternale durante l’intervento), dell’arcata costale (le costole si articolano da una parte con lo sterno e dall’altra con la spina dorsale) e anche quest tipo di dolore è destinato a ridursi nel tempo.
Comunque, fondamentale in questi casi è rivolgersi al proprio Cardiochirurgo per escludere che vi sia alcun segno di infiammazione, segnale di possibile processo infettivo sottostante. Tale complicanza è normalmente associata ad arrossamento, gonfiore della ferita, febbricola, dolore acuto alla pressione. Per quanto riguarda la terapia del dolore, escluse le complicanze di tipo infettivo ed una cattiva cicatrizzazione della sternotomia (il callo osseo non si è formato regolarmente), si può affidare ad un centro fisiatrico, dove i Medici Specialisti potranno indicarle il tipo di esercizi più idonei per ridurre la contrattura muscolare e mobilizzare al meglio le varie articolazioni interessate.
Risposto il: 28 Ottobre 2005