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Esperto Risponde

hcc multifocale e rischio di trombosi

Gentile dottore,desidererei sottoporre alla Sua attenzione il quadro clinico di mio papà ed avere un Suo consiglio per me molto importante. Mio papà (65 anni) è un soggetto affetto da un HCC multifocale su fegato cirrotico trattato in un primo momento (nel 2006) con la TACE che ha provocato un grave scompenso, infatti ha sviluppato la sindrome epato-renale ed ascite fortunatamente responsiva alla terapia con diuretici, ed una emoraggia da varici esofagee, limitata prontamente in quanto ancora ricoverato in ospedale con la terapia sclerosante in urgenza e con le trasfusioni di emazie. Nel mese di maggio del 2007, poichè le sue condizioni sono nettamente migliorate, ha recuperato l'anemia, la funzionalità epatica era accettabile e le piastrine a limite è stato sottoposto ad intervento chirurgico di resezione epatica per togliere i noduli particolarmente grossi (dimensioni di un'arancia) presenti al III segmento epatico e sul sesto ed un wedge resection dell'ottavo segmento. Il decroso post -operatorio è stato iniziamente un pò problematico per lo scompenso epatico, ma è riuscito a superarlo. Dal mese di marzo 2008 a giugno 2009 è stato sottoposto a diverse sedute di radiofrequenza e alcolizzazione percutanea. Faccio presente che mio papà non è stato mai fumatore, non ha mai avuto epatiti nè tantomeno ha mai abusato di alcolici (suo papà ha avuto la stessa malattia), fino a qualche anno fa aveva sono una lieve ipertensione trattata con unipril e la glicemia che prima di scoprire l'hcc aveva sempre trattato con metforal da 500 x 3 al dì, nè per la sua professione (insegnante ormai in pensione) è mai venuto a contatto con aflotossine ed altre sostanze potenzialmente cancerogene. Dopo tre anni di trattamenti ha trascorso un periodo di relativo benessere (vita normale), adesso però ha cominciato a uscire sempre meno, si stanca facilmente e si è instaurata una fibrillazione atriale a risposta ventricolare media di 80 bpm (PA 95/75, effettuato Holter cardiaco 24h ), un laparocele e le ultime analisi effettuate mi mettono ansia in quanto è emerso un notevole aumento del d-dimero , un lieve aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina (comunque allego il file contente gli ultimi referti delle analisi e della RMN effettuate).Attualmente assume come terapia 1/2 cp di lasix a giorni alterni, 10 gocce di cpr konakion x 2 volte al dì, 1 cp limpidex 30 mg al mattino, 1 cpr di novonorm 1 mg e una bustina di friliver a pranzo, 1 cpr di novonorm 0.5 mg e una bustina di friliver la sera, 1 cpr di Nolvadex 10 mg al dì, 1 cps deursil rp 250 mg prima di andare a letto. Le voglio chiedere, considerato l'elevato valore del d-dimero e la FA, la lieve pistrinopenia, la ridotta attività protrombinica e il precedente sanguinamento delle varici esofagee [gastroscopia di controllo effettuata ad agosto 2009- referto: l'esofago mostra due cordoni varicosi al terzo inferiore appena accennati (esiti di pregresso trattamento endoscopico di varici esofagee) e mucosa normale in tutta la sua lunghezza. Il cardias è beante.Lo stomaco è iperemico ed edematoso,come da gastropatia congestizia. Il piloro è pervio. Il bulbo duodenale è iperemico. Normale D2], in un soggetto come mio papà è consigliabile intraprendere una terapia anticoagulante con eparina o altro? E' consigliabile continuare con la somministrazione del tamoxifene (il farmaco non aumenta ulteriormente i rischi di trombosi?)? Le riporto i principali valori degli esami ematoclinici:Globuli rossi 4810000 , Hb 13.4 (13-16), Gobuli bianchi 5600 (4000-10000), PLT 114000(130000-400000), HbA1c 6.4 (4-6.2), attività protrombina 64% (80-115), INR 1.43, ATIII 38.4 (70-115), fibrinogeno 335 (133-578), d-dimero 1182 (0-255), azotemia 36 (15-50), creatinina 1.14 (0.6-1.4), PCR 12 (0-5), colesterolo tot. 125 (140-220), HDL 53 (30-70), bilirubina toale 1.14 (0.2-1.2), bilirubina diretta 0.44 (fino a 0.3), GOT 33 (fino a 37), GPT 24 (2-41), gamma Gt 263 (2-50), fosfatasi alcalina 131 (50-128), amilasi 55 (27-102), ammonemia 71 (0-75), albumina 47.76 (52-65) albumina gr 3, proteine tot 6.2, VES 1 h 35 (2-20), ferritina 54 (30-300), alfafetoproteina 5.52 (0-15), Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti
Risposta del medico
Dr. Massimo De Luca
Dr. Massimo De Luca
Specialista in Gastroenterologia
In un soggetto come il suo papà non ritengo consigliabile intraprendere una terapia anticoagulante con eparina o altro, basandosi sul valore del d-dimero. Non comprendo inoltre il motivo per cui segue terapia con tamoxifene (sicuramente non utile nel tumore del fegato). Infine il valore di piastrine pari a 114000 non comporta particolari preoccupazioni in quanto raramente determina problemi clinici.
Risposto il: 16 Ottobre 2009