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Esperto Risponde

Impotenza da ansia da prestazione

Salve sono un ragazzo di 26 anni,

bisessuale che ha una relazione e stabile con la propia compagna, che é a conoscenza delle mie inclinazioni sessualità, abbiamo sempre avuto o per lo meno tra alti e bassi una vita sessuale discreta, adesso vuoi per un periodo mio tra lavoro, tanti problemi che si stanno sovrapponendo e una cilecca fatta a letto ho come un blocco psicologico che subito dopo l'inizio dell'atto sessuale in se per se non riesco a ma tenere l'erezione, per un senso di paura forte di deludere la mia compagna a livello sessuale anche e soprattutto per la sua conoscenza della mia bisessualità... Vorrei tanto un aiuto o per lo meno un consiglio farmacologico per risolvere questo problema... Perché l'amore nei suoi confronti per me non é cambiato

Risposta del medico
Dr. Emanuele De Vietro
Dr. Emanuele De Vietro
Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Psicologia ad indirizzo medico

Salve, la disfunzione erettile da ansia di prestazione o psicologica è una condizione frequente negli uomini particolarmente apprensivi e preoccupati dal giudizio della partner. I pazienti che presentano disfunzioni sessuali spesso sono persone che si approcciano all’intimità con pensieri ed emozioni congrue con un’area vissuta come problematica. Spesso questa sofferenza accompagna non solo durante l’atto sessuale, ma già nelle ore precedenti. Parliamo allora di ansia anticipatoria, quando cioè inizia a pensare all’avvicinarsi di quel momento in termini astratti e negativi, fenomeno psichico meglio noto come rimuginio. Se provassimo ad analizzare il contenuto del pensiero che regola la reazione ansiosa, spesso ci troveremmo di fronte a quella che viene chiamata “ansia da prestazione” appunto, che impedisce di vivere la propria sessualità come momento di piacere, ma al contrario come test sulle proprie capacità sessuali. L’attenzione selettiva non è più centrata sul “cosa”, ma su “come” lo sta provando e l’esito dell’esperienza ha la meglio sul piacere di viverla. Il fallimento di tale prestazione può portare tutta una cascata di sintomi secondari di natura svalutativa rispetto all’immagine di sé, con conseguenti vissuti di tristezza e rabbia. Esistono diverse possibilità terapeutiche, pillola blu, gialla e arancione con diverse caratteristiche di durata e velocità di assorbimento, ma il modo migliore di attaccare questi "circoli viziosi" mentali è associare al farmaco una psicoterapia cognitivo comportamentale. Saluti

Risposto il: 02 Agosto 2018