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Rischio ictus

Mia moglio ha una Fibrllazione Atriale derivante da miocardiopatia ipertrofica non ostruttiva. Dopo tentativi non riusciti di ripristino del ritmo (farmacologico, cardioversione e ablazione transcateterale) il cardiologo ha deciso di limitarsi al controllo della funzione ventricolare che e' peraltro buona.
Malgrado seguisse una terapia anticoagulante con warfrin ( INR 2,5 sempre ben rispettato) ha avuto un grave ictus ischemico con complicazione di sanguinamento a causa della scoagulazione.
A quanto avevo capito in regime di TAO la probabilita' di ictus ischemico dovrebbe essere molto bassa. Come e' potuto capitare?
In terapia acuta e' stata ricoagulata. In futuro verra' di nuovo scoagulata oppure visto che non e' servito si rinuncera alla TAO?
Risposta del medico
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La TAO riduce notevolmente, ma purtroppo non abolisce del tutto il rischio di ictus. Quando questo accade va verificato innanzitutto se i valori di INR sono sempre stati nel range di efficacia e quindi vanno ricercate altre cause di ictus non emboliche (ad esempio una trombosi carotidea). In ogni caso, a seguito di un ictus durante TAO di solito si prende in considerazione il potenziamento del trattamento con aggiunta di aspirina.
Risposto il: 31 Gennaio 2007