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Esperto Risponde

Sono alla 17à settimana di gravidanza e dalle

Sono alla 17à settimana di gravidanza e dalle ultime analisi effettuate è risultato che le Transaminasi sono alte. Questo può avere cause negative sul feto? Grazie.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
E’ necessario, per darle una risposta affidabile ed appropriata, conoscere di quanto siano alterate le transaminasi, inoltre conoscere tutti gli altri valori di laboratorio, in particolare gli altri test epatici, quali la fosfatasi alcalina, la GammaGT, l’elettroforesi proteica, il tempo di protrombina, la bilirubinemia; nonché i risultati di altri esami, di tipo generale, quali emocromo con piastrine, creatininemia, azotemia, esame delle urine, etc. Infine bisogna essere a conoscenza dei marcatori virali epatitici, eventualmente presenti, sicuramente eseguiti ad inizio di gravidanza, in particolare relativi al virus dell’epatite B e C. La sua situazione, anche se non preoccupante e non in grado di determinare danni al feto, va comunque monitorata attentamente, con controlli clinici e di laboratorio ravvicinati (almeno quindicinali). La gravidanza senza complicanze non comporta normalmente alcuna alterazione dei tests epatici, che, quindi, rimangono generalmente normali o di poco alterati. Tuttavia, in alcuni casi, si possono riscontrare delle modificazioni di alcuni parametri, che possono essere espressione di un’iniziale patologia epatica, oppure di una slatentizzazione di una condizione di sofferenza epatica prima non riconosciuta. Quest’ultima può essere o non collegata alla gravidanza in corso. In questo caso è necessario intraprendere un approfondimento diagnostivo per stabilire se tali alterazioni siano legate ad una patologia epatica intercorrente o preesistente alla gravidanza oppure se siano segno di complicanze non epatiche o se, infine, siano semplicemente espressione delle modificazioni “parafisiologiche” che si hanno nella gravidanza non complicata. Bisogna quindi, prima di tutto, distinguere le malattie epatiche in gravidanza in due gruppi principali. Quelle “da gravidanza” vere e proprie, cioè provocate da modificazioni metaboliche che si verificano in gravidanza (epatopatia in corso di iperemesi gravidica del 1° trimestre, meno preoccupanti, e le patologie epatiche, clinicamente più rilevanti, che compaiono tipicamente nella seconda metà della gravidanza quali la colestasi intraepatica gravidica, la sindrome pre-eclamptica ed eclamptica, la steatosi epatica acuta della gravidanza). L’altro gruppo è rappresentato dalle malattie epatiche “in gravidanza” cioè casualmente concomitanti con la gravidanza stessa o preesistenti alla gravidanza e slatentizzate da quest’ultima. La condizione che lei descrive necessita quindi in conclusione di attento controllo da parte del ginecologo insieme all’epatologo e di approfondimento diagnostico mediante ricerca di tutte le possibili cause di danno epatico (virus epatitici maggiori e minori, farmaci, condizioni preesistenti, latenti, di patologia epatica cronica) e monitoraggio frequente dei tests epatici. Un elemento di fiducioso ottimismo è dato dal fatto che tale condizione quando si sia presentata nel primo trimestre di gravidanza è solitamente più benevola rispetto alle fasi successive della gravidanza.
Risposto il: 24 Novembre 2005