Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

Sono venuta a conoscenza, attraverso i giornali ed

Sono venuta a conoscenza, attraverso i giornali ed approfondimenti su internet, di nuove tecniche che ricorrono ad iniezioni di cellule staminali autologhe direttamente nel Tessuto cardiaco per la rigenerazione del tessuto stesso, tuttavia non sono riuscita ad avere informazioni concrete dai medici che ho consultato. Nel marzo 2003 mio padre, già sottoposto a Terapia anticoagulante per via di due precedenti embolie polmonari, ha accusato una grave crisi respiratoria, protrattasi per diversi giorni, che gli impediva di assumere la posizione supina. All'ennesima crisi, portato al pronto soccorso, gli sono state prescritte massicce dosi di diuretico, ipotizzando una componente cardiogena, non essendo stati riscontrati problemi a livello polmonare. I successivi approfondimenti ed in particolare l'ecocardiogramma del 17/06/03 hanno rilevato dimensioni superiori alla norma del ventricolo sinistro, ed una estesa acinesia infero-posteriore, con ingrandimento dell'atrio sinistro. La Diagnosi è stata di infarto, non precisamente collocato temporalmente in quanto i sintomi accusati erano anomali. Una delle principali cure a cui mio padre è stato sottoposto dopo questa diagnosi è stata la somministrazione di beta-bloccanti (Dilatrend, Valpression e Cordarone), considerati dai medici unica soluzione al problema, nonostante mio padre non riesca a sopportarli, e sia costretto ormai a una vita inattiva e con limitatissime possibilità di movimento, per via dei pesanti effetti collaterali (capogiri, dolore alla schiena, debolezza, vertigini, dispnea da sforzo, affaticamento,...). Ultimamente fra le altre cose nonostante la somministrazione di diuretici i problemi respiratori si sono accentuati! La descrizione sopra riportata è sicuramente sommaria, ma lo scopo è solo quello di capire se il programma di terapia cellulare (praticato per esempio nel centro cardiologico Monzino di Monza) é applicabile al caso di mio padre.
Risposta del medico
Paginemediche
Paginemediche
Si tratta di terapie attualmente in via di sperimentazione presso alcuni centri specializzati. I risultati a medio e lungo termine non sono noti, per cui, francamente, per recuperare parte della funzionalità ventricolare, mi orienterei da un lato verso test di vitalità (stress eco, PET o RMN) e dall’altro verso lo studio della anatomia coronarica ( tramite coronarografia) per valutare se interventi di rivascolarizzazione (tramite bypass aorto-coronarico o angioplastica percutanea) siano fattibili e potenzialmente utili per risolvere la insufficienza ventricolare sinistra. Solo qualora tale strada non fosse praticabile, ci si può rivolgere a terapie sperimentali.
Risposto il: 02 Febbraio 2005