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Nuoto: lo sport dell'estate

Nuoto: lo sport dell'estate

Ottimo per tutti, appassionati e sportivi. Il nuoto fa bene alla salute e aiuta a tenersi in forma. Ecco alcune regole da rispettare.

I XIII Mondiali di Roma 2009 contribuiscono a diffondere la febbre da nuoto.

Esperti e appassionati concordano sul fatto che è sicuramente uno degli sport più completi, adatto a giovani e adulti, proprio perché attiva un gran numero di muscoli, mettendo in moto armonicamente braccia e gambe.

Inoltre, è l’unico sport che può essere praticato abbastanza facilmente anche dagli obesi e dai soggetti in sovrappeso perché l’acqua annulla il peso e fa sentire più leggeri.

Per non parlare degli asmatici: in acqua diminuisce il numero di allergeni volatili, nemici giurati per chi soffre di problemi respiratori.

 C’è chi si allena per passione e chi lo fa a livello agonistico, sta di fatto che sono sempre più gli adulti che si avvicinano a questo sport.

Per i bambini è un modo per regolare la crescita psicomotoria e per sviluppare il proprio ‘schema corporeo’ e ha, inoltre, un effetto benefico sulla pressione e sul cuore delle persone più anziane: in acqua si registra una naturale pressione bassa dovuta dalla temperatura generalmente più bassa di quella del corpo.

Naturalmente come tutti gli sport deve essere praticato correttamente e con criterio: attenzione a movimenti falsi e a tuffarsi in acqua troppo rapidamente.

Il rischio è quello di risentirne con crampi e dolori: è sempre bene fare stretching prima e dopo la nuotata ed prestare attenzione ad entrare in acqua dopo un pranzo o una cena troppo ‘pesanti’.

Insomma il nuoto è lo sport dell’estate: fa bene alla salute e aiuta a tenersi in forma. Ed è perfetto per i bambini.

Il presidente della Società Italiana di Pediatria, Giuseppe Mele, ha dichiarato in una intervista che i piccoli conservano ancora la memoria di quanto nuotavano nel liquido amniotico e che i corsi di acquaticità destinati ai piccolissimi servono proprio a conservare intatto il ricordo.

Ma qual è l’età giusta perché i bambini inizino a nuotare e a sentirsi autonomi in acqua?

Intorno ai due anni e mezzo è di vita è il momento più adatto per avviare i bambini ai primi corsi di nuoto.

Naturalmente senza insistere se il piccolo non si sente a suo agio. C’è sempre tempo per farsi una bella nuotata!

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Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2016
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Sergio Lupo
Dr. Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello sport

Se parliamo di attività non agonistica, a bassa intensità e con durata dell'allenamento ridotta, sicuramente il nuoto è uno sport che svolgendosi in acqua può essere praticato anche da chi è, ad esempio, in eccesso di peso o è affetto da patologie osteoarticolari (artrosi, lombalgia, cervicalgia ...).

Migliora l'efficienza del sistema cardiocircolatorio (essendo una attività ad impegno prevalentemente aerobico) e previene le crisi d'asma in chi è affetto da questa patologia; può favorire però le malattie che interessano orecchio, naso e gola e può anche favorire l'insorgenza o il peggioramento di alcuni "vizi" posturali: lo stile libero ed il delfino possono, ad esempio, accentuare la cifosi dorsale e quindi non essere indicati in chi presenta già questa alterazione (meglio in questo caso nuotare a dorso).

È indicato come complemento per chi pratica sport di "potenza" (atletica, tennis, scherma, sport di squadra: prevalentemente caratterizzati da forza, esplosività, rapidità), perché permette di stimolare la resistenza; questo è ancor più vero in un soggetto giovane in cui lo stimolo sportivo dovrebbe essere vario e completo, interessando tutte le qualità fisiologiche.

Non è invece, a mio parere, uno degli sport più completi: i muscoli degli arti inferiori vengono utilizzati molto meno di quelli del tronco e degli arti superiori; inoltre, la minor efficacia del carico di allenamento (in acqua il galleggiamento diminuisce lo sforzo fisico) fa migliorare la muscolatura più lentamente.

Nel bambino l'attività contro gravità (sulla terra ferma) è importante per migliorare la destrezza e l'equilibrio, qualità molto meno stimolate in acqua.

Una nota ora sul nuoto agonistico, con impegno elevato e allenamento giornaliero che supera le 2-3 ore: in un giovane affetto da scoliosi o con altre alterazioni della colonna vertebrale (ipercifosi, iperlordosi), il rischio di peggioramento è molto elevato se non si presta estrema attenzione, effettuando ginnastica posturale e controllando il soggetto periodicamente (è importante, a tal proposito, l'aiuto dello specialista in Medicina dello Sport).

Per concludere quindi il nuoto è sicuramente una valida attività sportiva per tutti, ma non è lo sport "perfetto": come non è vero, ad esempio, che scherma e tennis siano dannosi per la colonna vertebrale, così non è vero che il nuoto sia, al contrario, il toccasana per la colonna stessa.

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