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Tumore del colon retto

Il tumore del colon o carcinoma del colon retto, comunemente noto come 'cancro dell'intestino', è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste le pareti interne dell'organo.

Introduzione - Diffusione - Fattori di rischio - Sintomi - Diversi stadi della malattia - Cure

Introduzione

colonIl tumore del colon o carcinoma del Colon retto, comunemente noto come “cancro dell'intestino”, è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste le pareti interne dell'organo.

È una neoplasia assai più diffusa di quanto molti ritengono: in Italia, nel periodo 1998-2002, ha rappresentato oltre l'11% del totale dei tumori in uomini e donne. Negli ultimi anni, però, sebbene il numero di casi sia aumentato, la mortalità è diminuita - secondo le stime dell'Associazione italiana dei Registri Tumori (AIRT), - grazie soprattutto a una migliore informazione, alla diagnosi precoce e ai continui progressi nella terapia.

La maggior parte dei tumori del colon-retto deriva dalla trasformazione maligna dei polipi, piccole escrescenze di per sé benigne, che sono il risultato della proliferazione delle cellule della mucosa intestinale. Ma la probabilità che un polipo del colon si evolva verso una forma maligna di cancro è estremamente bassa ( Sia i polipi che il Tumore provocano raramente sintomi o segni evidenti: soltanto il 5% o poco più, dei polipi provocano un modesto sanguinamento che può essere rilevato con un esame delle feci.

Nella maggior parte dei casi, i polipi possono essere facilmente individuati con una semplice endoscopia, un esame non doloroso che si è rivelato ormai l'arma più efficace per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon-retto. L'endoscopia (colonscopia) e il successivo esame istologico del materiale eventualmente prelevato durante l'esecuzione del test consentono infatti la sollecita rimozione chirurgica dei polipi di dimensioni “a rischio” e di quelli “sospetti”.
Complessivamente, i due esami associati, la ricerca del sangue occulto nelle feci e una colonscopia effettuata ogni dieci anni dopo i 50 anni di età, sono in grado di individuare tempestivamente i due terzi dei tumori.

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Diffusione

L'incidenza della malattia, cresce con l'età e diventa più frequente a partire dai 60 anni, raggiungendo il suo picco intorno agli 80 anni. le stime dell'AIRT per l'Italia, contano 20.457 nuovi casi per gli uomini e 17.276 casi per le donne.

A causa di una ancora insufficiente consapevolezza del rischio che questa malattia costituisce, nel 25% dei casi, essa viene diagnosticata quando ha già dato origine a metastasi, che in genere si producono nel fegato, poichè i due organi sono strettamente collegati dal punto di vista della circolazione sanguigna. Il tumore del colon-retto rappresenta quindi un carico sociale significativo sia per chi ne soffre che per l'elevato costo economico diretto e indiretto.

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Fattori di rischio

       
  • Età: oltre il 90% delle persone affette da tumore del colon ha più di 50 anni;
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  • Storia medica: polipi colon-rettali di dimensioni superiori a 2,5 cm, una malattia infiammatoria intestinale cronica (come colite ulcerosa o malattia di Crohn) o precedenti episodi di tumore del colon aumentano il rischio di tumore del colon;
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  • Familiarità: il rischio è aumentato anche quando in famiglia si siano verificati altri casi di poliposi e/ Carcinoma o colon-rettale nonché quando siano presenti alcune mutazioni genetiche;
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  • Alimentazione scorretta: una dieta troppo ricca di carne rossa e lavorata e di grassi (soprattutto di origine animale) incrementa il rischio;
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  • Altri fattori: sedentarietà, obesità, fumo di sigaretta ed elevato consumo di alcool sono condizioni e comportamenti associati a un aumento del rischio di tumore del colon-retto.

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Sintomi

In genere, per una diagnosi precoce del tumore del colon-retto non si può far troppo conto sui sintomi, poichè, anche quando il tumore si è sviluppato, questi restano il più delle volte  sfumati e spesso molto simili a quelli di altre malattie intestinali.

Per questo, sintomi precoci, vaghi e saltuari quali la stanchezza e la mancanza di appetito rischiano di essere trascurati e perfino i sintomi più gravi come l'anemia e la perdita di peso sono spesso attribuiti ad altre patologie.

Oltre a questa caratteristica “silenziosità” del tumore al colon-retto, altri fattori psicologici e culturali fanno sì che la consapevolezza della malattia tra la popolazione sia pericolosamente bassa. Solo il 44% della popolazione, per esempio, sa indicare almeno uno dei sintomi del tumore del colon.

I sintomi di tumore del colon sono comuni a molte altre patologie intestinali e possono comprendere:

       
  • presenza di sangue/muco nelle feci;
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  • alterazioni dell'alvo con comparsa di diarrea e/o stitichezza;
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  • sensazione di evacuazione incompleta dopo lo svuotamento dell'intestino;
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  • dolore o fastidio;
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  • perdita di peso inspiegabile;
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  • stanchezza pronunciata;
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  • anemia altrimenti inspiegabile;
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  • noduli addominali palpabili.

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Diversi stadi della malattia

La prognosi nei soggetti con cancro del colon-retto dipende strettamente dal grado di invasione tissutale locale, dall'infiltrazione degli organi vicinori e dalla presenza di metastasi linfonodali o ad altri organi. La conoscenza dello stadio della malattia è importante per fornire al paziente delle cure il più possibile appropriate, oltre che per formulare una probabile prognosi.

Nel tumore del colon sono identificabili quattro stadi:

       
  • Stadio 0: carcinoma in stadio molto precoce, localizzato nello strato più interno del colon
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  • Stadio I: il carcinoma è negli strati più interni del colon;
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  • Stadio II: il carcinoma si è diffuso attraverso la parete muscolare del colon;
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  • Stadio III: il carcinoma si è diffuso ai linfonodi;
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  • Stadio IV: il carcinoma si è diffuso ad altri organi (metastasi). Nel caso del tumore del colon-retto, le metastasi si producono in genere a livello del fegato.

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Cure

Negli ultimi dieci anni, il trattamento del tumore del colon retto è migliorato significativamente e la sopravvivenza media è più che raddoppiata. La terapia è prima di tutto chirurgica, con l'asportazione del tumore e del tratto intestinale interessato. A differenza di quanto accadeva in passato, oggi, la chirurgia è molto più “conservativa” – perché tende a mantenere intatta la funzione intestinale (salvo che nei pazienti molto anziani o ad alto rischio) – e ha maggiori probabilità di successo, - grazie al fatto che la diagnosi viene effettuata più precocemente.

Circa l'80% dei pazienti con cancro del colon-retto si presenta alla diagnosi con malattia operabile radicalmente.

La chirurgia, inoltre, può essere utilizzata, se le condizioni lo consentono, anche nel caso che il tumore abbia già dato origine a una metastasi al fegato.

Oltre alla chirurgia, la cura del cancro del colon-retto si può avvalere anche della chemioterapia, sia quando la malattia è in uno stadio tale da non essere operabile che in associazione con l'intervento chirurgico (chemioterapia adiuvante) per diminuire il rischio di recidiva dopo l'intervento o per ridurre la dimensione del tumore prima dell'intervento.

In generale, le Linee Guida italiane raccomandano la chemioterapia adiuvante per i pazienti in stadio III. Infine, la radioterapia è certamente in grado di diminuire le recidive e di aumentare la sopravvivenza dei pazienti.

Ma la “nuova frontiera” della terapia, in questo come in molti altri tipi di tumore solido, è rappresentata dai farmaci biologici, già utilizzati con successo in particolari condizioni.

Si tratta, per esempio, di anticorpi monoclinali anti-fattori di crescita tissutali, in grado di agire in modo mirato sui meccanismi che regolano la crescita del tumore. La loro efficacia in associazione alla chemioterapia standard è ormai dimostrata nei tumori in fase avanzata.

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Fonti:

 

A cura di Progetto Kopernico

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Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre 2009
7 minuti di lettura

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