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Un evento per aumentare la sensibilizzazione sul cancro al pancreas

Un evento per aumentare la sensibilizzazione sul cancro al pancreas

Il 16 novembre ricorre la Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas, tra le neoplasie più aggressive: in Italia i casi sono aumentati del 60%.
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Aggressivo, letale, complicato da diagnosticare in fase precoce. Oggi, 16 novembre, ricorre la Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas, una delle neoplasie più aggressive che ci sono. Basti pensare che in Italia sopravvive solo l’8% dei pazienti a cinque anni dalla diagnosi di cancro al pancreas: un numero davvero esiguo rispetto alle percentuali conquistate per altri tipi di tumore, ma superiore alla media europea (che si attesta al 6,9%).

La Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas (World Pancreatic Cancer Day) in Italia prevede eventi dedicati nelle piazze più importanti di quattro grandi città: Milano, Napoli, Roma e Verona. L’evento rappresenta l’occasione per riaffermare una triste realtà: l’adenocarcinoma del pancreas rappresenta una neoplasia molto spesso letale (entro il 2030 costituirà la seconda causa di morte per neoplasia nel mondo).

A più ampio raggio, l’obiettivo della Giornata è duplice: sensibilizzare l’opinione pubblica e accendere i riflettori sul cancro al pancreas, intorno al quale gravitano una serie di fattori sia eliminabili (l’obesità, il fumo, l’alcol, il diabete, dieta poco sana) sia “strutturali” come l’insufficiente presenza di centri specializzati e la poca esperienza del personale medico – di alcuni ospedali – con la chirurgia pancreatica.

I numeri della malattia

Nell’arco di 15 anni in Italia i casi di tumore al pancreas sono aumentati quasi del 60%, passando dalle 8.600 diagnosi del 2002 alle 13.700 del 2017”. Numeri drammatici, questi, divulgati dalla Fondazione AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica e AIRTUM - Associazione Italiana dei Registri Tumori, dietro ai quali occorre fare una precisazione: ad influire in modo negativo, insieme all’incremento dell'età media della popolazione italiana, ci sono in particolar modo alimentazione scorretta e stili di vita insalubri.

Attualmente quello del pancreas è tra i tumori con la prognosi più severa. Rimane un nemico difficile da contrastare. A maggior ragione se consideriamo che la malattia, nella sua fase iniziale, non dà sintomi chiari e, nel momento in cui questi emergono, ha ormai iniziato a diffondersi agli organi circostanti (le probabilità che le cure abbiano successo risultano esigue).

Nuove speranze di cura per il tumore al pancreas

A livello globale, però, negli ultimi anni lo scenario per quanto concerne il trattamento del tumore del pancreas è migliorato su molti aspetti, offrendo nuove prospettive anche per i pazienti con malattia in fase avanzata. Qualche esempio? Dallo sviluppo di nuove tecniche di diagnostica e trattamento endoscopico alle nuove opportunità di carattere chemioterapico, dall’ottimizzazione dei processi terapeutici in ambito chirurgico ai nuovi vantaggi legati al trattamento degli effetti collaterali. Così la sopravvivenza a cinque anni, attualmente, si attesta attorno al 25% dei pazienti operati (seppur considerando che soltanto il 30% degli ammalati risulta operabile), mentre alla fine degli anni Novanta risultava inferiore al 10% (l’aspettativa di vita del paziente con malattia metastatica è passata da alcuni mesi a circa un anno).

È basilare che, in uno scenario proiettato verso il futuro, il paziente affetto da tumore al pancreas possa disporre di un team multidisciplinare di professionisti esperti di patologia pancreatica. Una vera e propria squadra formata da professionisti specifici e preparati (gastroenterologo-endoscopista, oncologo, chirurgo, patologo, radiologo, radioterapista, nutrizionista, psico-oncologo, palliativista).

Ultimo aggiornamento: 21 Novembre 2019
4 minuti di lettura

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