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Non solo il sale favorisce l’ipertensione

Le cattive abitudini alimentari vedono in prima linea oltre il sale anche lo zucchero.
Quando si parla di ipertensione ed Alimentazione il pensiero corre subito al consumo di sale, che tutti gli esperti consigliano di ridurre e limitare. Ma anche lo zucchero può giocare un ruolo importante nello sviluppo dell’ipertensione, soprattutto nei bambini. Ne hanno parlato discusso Simonetta Genovesi, della Clinica Nefrologica dell'Università Milano-Bicocca (Ospedale San Gerardo di Monza) in occasione di un convegno organizzato ad Expo 2015 dal Collegio Italiano dei Chirurghi.

A finire sotto accusa è il fruttosio, che se è contenuto in quantità trascurabili nella frutta considerate trascurabili, si trova invece nel 60% degli sciroppi di fruttosio usati nella produzione di prodotti industriali e il 50% dello zucchero comune o saccarosio.

Le cattive abitudini alimentari vedono in prima linea proprio il sale e lo zucchero in un circolo vizioso difficile da invertire. La dottoressa Genovesi ha, infatti, spiegato che il 40% dei bambini fino a 3 anni e il 70% di quelli fino a 6 anni preferiscono le bevande gassate e zuccherate all’acqua. E soprattutto quando mangiano cibi salati tendono a bere di più proprio queste bevande zuccherate invece che semplice e dissentante acqua. Finisce così che gli effetti negativi di sale e zucchero si uniscono e che queste cattive abitudini si conservino anche in età adulta.
Un eccessivo consumo di prodotti arricchiti con fruttosio può portare ad un aumento dei livelli di Acido urico e proprio l’acido urico è connesso con lo sviluppo dell’ipertensione al punto che alcuni studi suggeriscono di considerarlo come un marker di rischio Cardiovascolare nell’adulto.

Fonti:
Expo2015
Adnkronos
Ultimo aggiornamento: 05 Maggio 2016
2 minuti di lettura

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