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Young Against Pain: 3 ricercatori italiani vincitori del premio in Giappone

Young Against Pain: 3 ricercatori italiani vincitori del premio in Giappone

I tre ricercatori, seppur giovanissimi, rappresentano un vero punto di riferimento nell'ambito della terapia del dolore.
In questo articolo:

Dar vita a un network di ricerca multidisciplinare, aperto agli spunti e alle proposte di clinici e ricercatori giovani che partecipino da protagonisti allo sviluppo di conoscenze mediche e farmacologiche di ambito internazionale nel campo della Terapia del dolore. È l'obiettivo principe del premio YAP (Young Against Pain), un progetto che sta portando tre giovani ricercatori italiani in Giappone, al congresso mondiale IASP (International Association for the Study of Pain) che continuerà fino a venerdì 30 settembre.
L'iscrizione, il soggiorno e il viaggio costituiscono, infatti, il premio assegnato a chi si è aggiudicato il podio del premio lanciato da SIMPAR (Study in Multidisciplinary PAin Research) con il sostegno incondizionato di Grünenthal Italia. Anche quest'anno sono stati premiati 30 giovani italiani, 10 per ognuna delle tre categorie, medici anestesisti, medici non anestesisti e biologi.
 

I progetti vincitori

Ad aggiudicarsi i premi della terza edizione dello YAP sono stati Dario Bugada, Roberta Leva e Lorenzo Di Cesare Mannelli. I tre, insieme agli altri 37 partecipanti, sono infatti - seppur giovanissimi - un vero punto di riferimento per la ricerca italiana nell'ambito della terapia del dolore, dalla Fase I alla Fase IV.
In particolare, il primo posto per la categoria medici anestesisti è andato a Dario Bugada, che ha presentato lo studio dal titolo 4P: persistent post-operative pain prediction. Obiettivo del lavoro di Bugada, che fa parte della 2° Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, quello di individuare marker utili a identificare in maniera precoce chi svilupperà Dolore persistente post-operatorio tra i pazienti che si sottopongono a INTERVENTI di chirurgia maggiore. Al centro delle analisi indicatori laboratoristici semplici, variazioni genetiche del DNA e della produzione di citochine.

Roberta Leva, collaboratrice per le attività di farmacovigilanza dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, è stata la vincitrice della categoria medici non anestesisti. Il suo studio ha riguardato la Valutazione e miglioramento dell’assistenza dei pazienti neoplastici, con particolare riferimento al riconoscimento e al controllo del dolore oncologico in una rete di assistenza integrata nel territorio della ASL Roma D. Al centro le reazioni avverse degli analgesici, in particolare gli oppioidi, proprio in quei casi in cui lo stesso sottotrattamento è indicato come possibile causa di reazione avversa alla terapia.

Per la categoria biologi, infine, è stato premiato Lorenzo Di Cesare Mannelli, ricercatore del Dipartimento NeuroFarBa, sezione farmacologia, dell’Università di Firenze, con lo studio Niche engineering for stem cell therapy of neuropathic syndromes. Alla base del suo studio l'idea di sfruttare la capacità delle cellule staminali di produrre sostanze benefiche, in grado di migliorare l’ambiente circostante, per contrastare il dolore neuropatico.
 

Il commento del General Manager di Grünenthal

"Solo sostenendo la ricerca scientifica - ha spiegato Thilo Stadler, General Manager South Europe and Nordics di Grünenthal - e in particolare quella portata avanti da giovani talenti, sarà possibile ottenere sostanziali passi avanti nello sviluppo di nuove cure contro il dolore. Ci complimentiamo con i 30 vincitori di quest’anno, a loro va il nostro incoraggiamento affinché proseguano con determinazione il loro lavoro, tanto prezioso per la lotta alla sofferenza inutile”.


Per approfondire guarda anche: “Dolore e terapia antalgica nel bambino“

 

Leggi anche:
Numerosi studi dimostrano che musica, colori e suoni della natura possono aiutare i pazienti a tollerare e combattere meglio il dolore.
Ultimo aggiornamento: 04 Luglio 2018
4 minuti di lettura

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