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Tech Neck, quando le rughe dipendono dallo smartphone

Tech Neck, quando le rughe dipendono dallo smartphone

Allarme rughe: troppo tempo passato a guardare smartphone e tablet rischia un invecchiamento precoce della pelle. Ecco come difendersi dall'effetto tech neck.
In questo articolo:

Si scrive “effetto Tech Neck”, si legge “rughe da smartphone”, ed è una cosa seria. Da qualche tempo le cosiddette collane di Venere, ovvero le temute rughe del collo, quelle che impietosamente rivelano l’età, sembrano comparire prima del tempo.

A causarle sarebbe, secondo alcuni dermatologi, l’uso compulsivo di smartphone e tablet. Controllare i nostri device centomila volte al giorno, flettendo il capo verso il basso, provocherebbe un rilassamento dei tessuti di collo e décolleté, causando dei segni solitamente attribuiti all’invecchiamento, e dunque alla fisiologica perdita di compattezza e densità della pelle. A quanto pare, invece, anche la postura genera le rughette, ribattezzate per l’appunto come tech neck.

Tech Neck, quando le rughe dipendono dallo smartphone

Molte ricerche mettono in guardia dall’uso massiccio della tecnologia elencandone gli effetti non proprio positivi per la nostra salute. Uno studio condotto dal New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine e guidato dal primario, dottor Kenneth Hansraj, stima che le persone trascorrono con la testa chinata sullo smartphone in media dalle 2 alle 4 ore al giorno, che in un anno diventano da 700 a 1400 fino a 5 mila nel caso di alcuni soggetti e in particolare gli adolescenti.

Uno stress cervicale continuo che obbliga a una posizione curva che può essere dannosa per la schiena e, in seconda battuta, genera rughe sul collo che compaiono in età sempre più precoce proprio a causa dei dispositivi tecnologici moderni.

Il problema delle rughe sul collo è aumentato notevolmente negli ultimi 10 anni a causa di un eccessivo utilizzo di tablet e smartphone, diventando un inestetismo che colpisce soprattutto le donne più giovani

ha detto al The Telagraph, Christopher Rowland Payne – Consultant Dermatologist al London Clinic, dove è stato condotto uno studio dermatologico sul caso tech neck. Fino a un decennio fa le rughe del collo, temutissime dalle star, iniziavano a comparire a partire dai 40 anni. Oggi, questi segni possono diventare evidenti già a partire dai 18 anni e soprattutto intorno ai 30, diventando a tutti gli effetti un fenomeno 2.0.

Prevenire le rughe da tecnologia, come fare?

I colli da cigno alla Audrey Hepburn sembrano dunque essere un lontano ricordo di un’epoca analogica. Collo e décolleté sono parti del corpo molto delicate e dove la pelle è più sottile e tende facilmente a perdere la tonicità, a causa di una percentuale di grasso inferiore. Sono i primi a cedere ai segni del tempo, così come le mani, anche per la loro maggior esposizione agli agenti atmosferici.

Che fare? Non esistono al momento trattamenti di medicina estetica e interventi chirurgici efficaci al 100% su collo e décolleté. Le rughette non si possono debellare del tutto neppure con la ginnastica giusta. Le uniche soluzioni consistono nell’astenersi dall’uso compulsivo dei device, dal tenere sotto controllo il peso (eccessive oscillazioni dell’ago della bilancia non fanno bene al collo) e nell’utilizzo di buone creme per dare elasticità e nutrimento alla pelle.

Fondamentali sono quelle con un alto fattore di protezione solare: i raggi del sole hanno una grande responsabilità per quanto riguarda il precoce invecchiamento cutaneo. Il mercato inoltre pullula di prodotti a base di acido ialuronico, oli essenziali, botulino, aminoacidi e varie altre sostanze che promettono miracolosi effetti lifting. Una crema idratante e adatta al proprio tipo di pelle, assieme a un buon massaggio, ripetuto in autonomia di tanto in tanto, può essere sufficiente a prevenire le rughe e mantenere giovane più a lungo la pelle del collo.

Ultimo aggiornamento: 27 Maggio 2019
4 minuti di lettura

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