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La flora produce acido lattico, altri acidi inorganici che acidificano il pH intestinale, producono sostanze ad azione antibiotica che sfavoriscono lo sviluppo di patogeni. I batteri lattici (LAB, Lactic Acid Bacteria), per la maggior parte rappresentati dai lactobacilli, e i bifidobatteri sono le più comuni tipologie di microrganismi probiotici; ma anche alcuni lieviti e bacilli possono essere utili.
I Probiotici vengono comunemente consumati insieme agli alimenti fermentati che li contengono, alimenti come yogurt o yogurt di soia con aggiunta specifica di colture batteriche vive e attive oppure come integratori alimentari. Secondo la FAO e l’OMS la giusta definizione di probiotici è “alimento integrato con microrganismi vivi che grazie al loro meccanismo d’azione apportano un beneficio alla salute”.
I probiotici sono microrganismi di provenienza intestinale, sono assolutamente sicuri per l’uomo, sopravvivono al passaggio attraverso il tratto digerente, resistono a valori bassi di pH, al succo gastrico ed alla bile e arrivano attivi e vitali per proliferare all’interno dell’intestino.
Le attività di diversi ceppi microbici probiotici sono state considerate in due documenti FAO/WHO (2001, 2002) e da un documento della Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica, Epatologia e Nutrizione (ESPGHAN). Anche se il meccanismo d’azione con cui agiscono i probiotici è un argomento ancora da esplorare, uno studio pubblicato sulla rivista Inflammatory Bowel Diseases ha individuato tre meccanismi d’azione con cui agiscono i probiotici nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD): il primo riguarda il blocco dell’azione patogena degli altri batteri grazie alla produzione da parte dei probiotici di sostanze battericide; il secondo meccanismo riguarda la loro capacità di regolare la risposta immunitaria; infine i probiotici sono in grado di regolare l’omeostasi delle cellule epiteliali intestinali promuovendone la sopravvivenza, migliorando la loro funzione di barriera e stimolando le risposte immunitarie protettive.
Da un punto di vista generale, si può ritenere che la quantità sufficiente per ottenere una temporanea colonizzazione sia di almeno 1.000.000.000 di cellule vive per giorno e per persona adulta. Tale quantità di cellule deve essere presente nella posologia giornaliera dell’integratore. Quindi prima di fare una scelta tra i diversi probiotici presenti sul mercato è necessario informarsi, perché non tutti i probiotici sono uguali. Alcune nuove formulazioni come VSL#3 arrivano a contenere 450 miliardi di batteri per bustina o 112 miliardi per capsula, un bel passo avanti nelle formulazioni a base di probiotici. Per maggiori informazioni vai sul sito www.fermentolattico.it.
L’assunzione orale con i probiotici è stata associata a diversi effetti benefici perché aiuta a ristabilire l’equilibrio della flora intestinale. Quando la flora batterica intestinale viene alterata c’è una crescita eccessiva di batteri dannosi che causano diversi sintomi tra cui la diarrea. Tantissime sono le malattie che possono trarre beneficio dall’integrazione con i probiotici tra cui diarree acute causate da patologie intestinali, intossicazioni, intolleranze alimentari, candidosi, stitichezza, Terapia antibiotica etc.
Circa il 30% delle persone che assumono antibiotici è soggetta a diarrea, un percentuale non trascurabile. La Diarrea e la disidratazione debilitante che ne deriva sono sempre pericolose, soprattutto per le persone anziane, per gli immunodepressi e per i bambini. Gli antibiotici quando vengono assunti, oltre a eliminare i germi per i quali sono indicati, alterano l’equilibrio della flora batterica presente nell’intestino, provocando diarrea.
Un recente studio pubblicato sul British Medical Journal ha indicato che i probiotici possono essere usati per prevenire la diarrea associata all’uso di antibiotici. I ricercatori hanno dimostrato che le persone che hanno assunto i fermenti lattici fin dall’inizio della cura con gli antibiotici hanno avuto minori casi di diarrea rispetto a quelli che non avevano assunto in contemporanea i probiotici. Visto che i fermenti lattici non hanno effetti collaterali né controindicazioni è consigliabile assumere fin dall’inizio i probiotici, soprattutto le persone più a rischio come gli anziani e i bambini.
Circa 100.000 persone in Italia devono affrontare ogni giorno una malattia infiammatoria dell’intestino tra cui la pouchite, la colite ulcerosa ed il Morbo di Crohn, la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e la diarrea in età pediatrica. Recenti studi hanno dimostrato che i probiotici sono molto efficaci nell’alleviare alcuni sintomi in queste diverse patologie gastrointestinali.
La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da dolore addominale cronico e dipende da un’alterata funzionalità intestinale causata da cambiamenti nella microflora intestinale e dalla presenza di un processo infiammatorio. Diversi studi hanno dimostrato che, anche se non è ancora del tutto risolutivo, l’assunzione di un probiotico favorisce la scomparsa di alcuni tra i principali sintomi caratteristici di questa patologia.
La colite ulcerosa è una malattia cronica del colon caratterizzata da diarrea contenente sangue e dolori addominali. Recenti studi hanno ipotizzato tra le varie cause fattori genetici o ambientali, anche se l’esatta causa non è stata ancora chiarita. Recenti ricerche hanno suggerito che la regolazione della flora intestinale è un buon approccio per la cura della colite ulcerosa. In un recente studio pubblicato su The American Journal of Gastroenterology i ricercatori hanno introdotto nel trattamento dei pazienti che soffrono di colite ulcerosa la miscela probiotica VSL#3 che aveva dimostrato in studi precedenti di apportare un effetto benefico in pazienti affetti da pouchite. I pazienti che hanno integrato la terapia standard con il probiotico VSL#3 hanno avuto un forte miglioramento dei sintomi della colite ulcerosa rispetto a quando assumevano solo la terapia farmacologica. Il loro quadro clinico è molto migliorato.
Circa il 50% dei pazienti sottoposti ad un intervento di ileo-anoanastomosi presenta pouchite nell’arco di 10 anni. La pouchite è un infiammazione aspecifica della tasca ileale e tra i diversi sintomi presenta un’aumentata frequenza delle evacuazioni, crampi addominali, sanguinamento e febbre. Uno studio pubblicato su Diseases of the Colon & Rectum ha dimostrato l’utilità della supplementazione probiotica con VSL#3 nell’ottenimento della remissione in pazienti affetti da pouchite. Il 69% dei pazienti che aveva assunto i probiotici dopo 4 settimane ha ottenuto la remissione. In conclusione si può dire che alte dosi di probiotici (VSL#3) esplicano un effetto benefico nella risoluzione della pochite.
La diarrea in età pediatrica rappresenta una delle principali cause di mortalità infantile. In Italia si stima che ogni anno si verificano 2,5 milioni di episodi di diarrea nei bambini al di sotto dei 4 anni di età. Le cause possono essere infezioni (Rotavirus, Adenovirus o infezioni batteriche dovute a Salmonella, Escherichia coli etc) intolleranze alimentari, malattie metaboliche, malattie endocrinologiche o somministrazione di antibiotici. Una ricerca recente pubblicata su Journal Clinical of Gastroenterology ha dimostrato il positivo effetto e la tollerabilità di un probiotico, VSL#3, come coadiuvante nel trattamento della diarrea acuta nei bambini provocata da infezione da Rotavirus, agente eziologico che causa il 77% dei ricoveri per gastroenterite. Dopo 4 giorni di assunzione del probiotico si è verificato un significativo miglioramento delle condizioni dei pazienti che ha permesso la riduzione della terapia reidratante; i risultati di questo lavoro indicano che il probiotico in questione porta ad un significativo miglioramento del disordine gastrointestinale.
Nel morbo di Crohn la condizione infiammatoria riguarda tutti gli strati della parete intestinale. Parallelamente al trattamento farmacologico in questa patologia l’utilizzo di probiotici comporta un miglioramento di alcuni sintomi.
Dopo trattamenti chemioterapici o dopo la radioterapia molto spesso si verificano disturbi gastrointestinali quali la diarrea che peggiorano fortemente la qualità della vita dei pazienti. In uno studio pubblicato su World Journal of Gastroenterology i ricercatori hanno dimostrato che nei pazienti sottoposti a radioterapia, l’assunzione di probiotici ha avuto un benefico effetto nella prevenzione della diarrea indotta dalle radiazioni contribuendo quindi a migliorare la loro qualità di vita.
Una buona integrazione di fermenti lattici può aiutare in tutte le condizioni descritte oltre a migliorare comunque la funzionalità intestinale in persone non affette da patologie.
Fonti: