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Esperto Risponde

A mia madre, età 64 anni, diabetica da 30 anni,

A mia madre, età 64 anni, diabetica da 30 anni, in seguito ad una visita cardiologica di routine, è stata prescritta l'effettuazione di alcuni esami di medicina nucleare, nello specifico si tratta di Spet miocardica di Perfusione a riposo e sotto sforzo e di angiocardioscintigrafia all'equilibrio. Dando un'occhiata in giro su internet ho notato che in alcuni siti di Istituti Ospedalieri nello spiegare gli esami in oggetto, fra le controindicazioni è indicata la casistica dei pazienti affetti da Diabete mellito non insulino-dipendenti, cioè proprio la tipologia di cui è affetta mia madre.
Quindi la domanda che Vi pongo è: tale controindicazione è legata a fattori di rischio per il paziente (del tipo allergie, possibili ipoglicemie durante l'esame etc), o più semplicemente siano legate alla possibile non rispondenza/attendibilità dei risultati ottenibili, in relazione all'alterato livello di glucosio nel sangue? in quest'ultimo caso, è utile o meno sottoporsi agli stessi esami? Grazie dell'attenzione che vorrete prestarmi.
Risposta del medico
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Non mi pare di poter confermare la controindicazione assoluta di un paziente diabetico agli esami prescritti, che non prevedono la somministrazione di mezzo di contrasto bensì di un tracciante radioattivo. Tra l’altro, il diabete e l’eventuale presenza o meno di insufficienza renale (condizione che potrebbe invece costituire una relativa controindicazione) della paziente saranno stati ben noti allo specialista che ha prescritto questi accertamenti. Il livello di glicemia nel sangue non pregiudica la possibilità di interpretare il risultato di questo esame; tuttavia, come per tutti gli accertamenti strumentali, i risultati vanno interpretati solo all’interno del contesto clinico in cui si colloca la paziente. In altre parole, dopo avere eseguito l’esame deve tornare a farlo vedere allo specialista che l’ha richiesto, perché le eventuali decisioni terapeutiche dipendono non solo dall’esito dell’esame stesso, ma anche dal quadro clinico complessivo del/della paziente.
Risposto il: 16 Febbraio 2006