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Esperto Risponde

Terapia e stile di vita

Buongiorno, ho scritto qualche tempo fa per sottoporvi il caso di mio padre che 6 mesi fa, a 55 anni, ha avuto un infarto antero-settale trattato con angioplastica in urgenza (coronaria sinistra) e PTCA programmata (coronaria destra) con un buon risultato. Come dicevo, a distanza di 6 mesi il quadro lipidico è migliorato (colesterolo totale ad 82 e rapporto tra totale e "buono" pari a 2,5), la pressione è a 120/80, cammina molto, mangia con un regime dietetico ed è dimagrito circa 8-9 kg (ora pesa 56 kg). Non ha mai fumato. Poche settimane fa ha svolto un'ecodoppler. L'esame ha indicato: radice aortica nei limiti, cavità cardiache di normali dimensioni, Ventricolo sx di normale morfologia, con cinetica globale solo lievemente ridotta, EF globale = 45-50, ipocinesia evidente del SIV distale e apice, verosimile stratificazione trombotica endoapicale, apparato valvolare nei limiti, doppler: minimo rigurgito mitralico 1+. E' parere dei medici che il quadro non sia particolarmente preoccupante (nei limiti di un caso del genere). Lui non avverte sintomi, ha trascorso 2 settimane di vacanza in montagna percorrendo lunghi e facili (in piano) sentieri senza affanno e/o dolori. Che vi sia un danno al Cuore mi pare evidente per un caso di infarto, tuttavia vi chiedevo se - mantenendo le attuali precauzioni di dieta, movimento, medicine - può stare moderatamente tranquillo. Il danno è esteso? Dimenticavo: l'ecg segnala ritmo regolare. Grazie e mi scuso per la mia prolissità dovuta a un eccesso d'Ansia verso le condizioni di mio padre che invece sembra molto più tranquillo di me.
Risposta del medico
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Il danno che suo padre ha subìto a causa dell’infarto è stato limitato e l’esito a distanza della rivascolarizzazione meccanica con le due angioplastiche coronariche è soddisfacente. Suo padre sta poi seguendo con cura i consigli di comportamento che gli sono stati dati dopo l’infarto: è dimagrito, pratica attività fisica, non fuma e ha migliorato il suo profilo lipidico, in una parola sta facendo un’adeguata prevenzione e con ciò riduce di molto la probabilità di recidive. Infine, la sua tranquillità psicologica è ottimale e senz’altro gli giova: cerchi quindi di non essere Lei a creargli un clima apprensivo intorno.
Risposto il: 02 Agosto 2006