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Pressoterapia: benefici e controindicazioni

Pressoterapia: benefici e controindicazioni

La pressoterapia è una tecnica di stimolazione meccanica per combattere ritenzione idrica e cellulite. Ma attenzione alle controindicazioni.
In questo articolo:

Fanghi, spugnature e trattamenti a base di alghe, addio. Tra le più recenti frontiere della lotta alla cellulite e alla ritenzione idrica c’è la pressoterapia: un trattamento di benessere che si fonda sulla stimolazione meccanica di braccia, gambe e zona addominale attraverso l’utilizzo di specifiche apparecchiature che hanno un’azione “mobilizzante” che normalizza il sistema linfatico stressato e consente il riassorbimento dei liquidi.

Naturalmente, a differenza di creme e impacchi naturali, qui si supera il fai da te casalingo: per sottoporsi a delle sedute di pressoterapia è necessario rivolgersi a dei centri estetici specializzati. Un singolo trattamento dura circa mezz’ora e va effettuato dalle due alle tre volte alla settimana per almeno un mese. Ci si presenta rigorosamente a digiuno, al resto ci pensa lo specialista e un macchinario all’avanguardia.

Come funziona la pressoterapia

Sulle zone da trattare con la pressoterapia, l’esperto applica dei particolari cuscini: gambali, bracciali o fasce addominali (divisi normalmente in quattro sezioni) che vengono gonfiati in maniera sequenziale. Il massaggio meccanico deve avvenire “a onda”, dal basso verso l’alto, più rapido nella fase di gonfiaggio, più lento in quella dello svuotamento di aria utilizzata per effettuare la pressione.

Questo tipo di trattamento estetico viene praticato principalmente a chi soffre di ritenzione idrica, sovrappeso e a chi vuole migliorare gli inestetismi causati dalla cellulite. Ma non solo. Il ricorso alla pressoterapia trova applicazione anche in diverse patologie:

  • linfedema (sia congenito che post-operatorio);
  • flebedema con insufficienza venosa cronica;
  • trattamento delle varici e ulcus cruris;
  • edemi da attività muscolare;
  • idro-lipo-distrofia (ovvero la più nota e già citata cellulite);
  • prevenzione della trombosi del circolo venoso profondo pre-post operatorio;
  • linfedema da mastectomia (da cancro);
  • disturbi del circolo veno-linfatico;
  • casi da trattare nell’ambito della medicina sportiva.

Non tutti gli specialisti sono d’accordo sulla sua applicazione. Vediamo dunque benefici e controindicazioni della pressoterapia.

I benefici della pressoterapia

La maggior parte delle persone che ricorrono a un trattamento di pressoterapia lo fa in accompagnamento a una dieta dimagrante o a uno sport per agevolare la perdita di peso. Gli effetti benefici delle sedute si possono considerare duraturi, infatti, solo se associati a uno stile di vita sano.

Ma la pressoterapia può essere utile anche per ridurre le infiammazioni (se non di natura batterica, ovviamente): può essere un vero toccasana, per esempio, per quelle di natura muscolare. La sensazione sulla pelle è infatti quella di un massaggio effettuato da mani esperte. La pressoterapia stimola la circolazione venosa e linfatica rendendola più efficiente, migliora il tono della pelle, il corpo si rilassa e si alleviano i dolori dovuti a traumi.

Pressoterapia, quali sono le controindicazioni

La pressoterapia è sconsigliata però nel caso di alcune patologie: secondo alcuni specialisti, è meglio evitare in caso di flebite, vene varicose, diabete, insufficienza renale o epatica e trombosi per non stressare ulteriormente il corpo. È vietato sottoporsi al trattamento durante una gravidanza e, in tutti gli altri casi, sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico dopo un accurato controllo.

Essenziale è inoltre affidarsi a uno specialista: questo trattamento va effettuato con macchinari ad hoc e con supporti che si adattino alle diverse corporature. Sconsigliato l’acquisto di macchinari a uso domestico: non garantiscono l’effetto desiderato e non possono essere controllati da un professionista. Non esiste una durata standard del trattamento, ma un bravo specialista saprà consigliare quello su misura per ciascuno. È importante, quindi, scegliere con molta attenzione il centro a cui ci si affida.

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio 2021
4 minuti di lettura

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