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Stanchezza cronica: da dove nasce?

Stanchezza cronica: da dove nasce?

Carenze alimentari, ridotta funzionalità tiroidea, alterazione della psiche: i fattori che possono determinare stanchezza cronica.

Lo spettro del peso corporeo in vista dell’estate spinge molte ragazze e giovani donne ad effettuare diete dimagranti 'fai da te', per lo più sbagliate nell’impostazione e prive dei costituenti fondamentali dell’alimentazione: la dieta del fantino, la dieta del pollo arrosto, la dieta Dukan, le diete da semi-digiuno sono solo alcuni esempi di cui tutti siamo venuti a conoscenza.

Lo stesso dicasi per la scelta di alimentazioni che, sulla base di principi non scientifici, depauperano l’Organismo di componenti indispensabili per la buona salute (un esempio tra tutti: la dieta vegana o quella a base di insetti).

Non sempre alla base di una stanchezza cronica esistono carenze alimentari: vi sono malattie e disfunzioni - e sono molte - che si manifestano principalmente con una intensa ed ingiustificata astenia: valga tra tutte la ridotta funzionalità tiroidea, che oltre alla stitichezza, alla Cute asciutta ed all’aumento di peso corporeo provoca una vera e propria sindrome da stanchezza che deprime psicologicamente la donna affetta (trattasi infatti prevalentemente di soggetti di sesso femminile in età adulta).

E non dimentichiamo a questo proposito le alterazioni della psiche: la persona affetta da disturbo di depressione tende ad isolarsi dal resto del mondo, a non uscire di casa, a non compiere attività fisica, ad alimentarsi poco e, di conseguenza, a compromettere la funzionalità corporea. Assimilabile al disturbo di Depressione è poi quella gravissima patologia costituita dal disturbo di percezione corporea, comunemente definita anoressia, condizione accompagnata da una debolezza così marcata da arrivare all’allettamento forzato e, se trascurata, al decesso.

 

Esistono poi molte altre condizioni patologiche che si manifestano con stanchezza cronica (ricordo che in medicina si definisce 'cronica' una situazione che perdura invariata oltre le 2-3 settimane), tra cui, per citare le più frequenti, il diabete mellito, l’epatite virale, molte infezioni, tutte le sindromi carenziali.

Quello che è fondamentale, di fronte ad un paziente che accusa stanchezza inspiegabile, è il non catalogarlo come disturbo funzionale 'a prescindere', ma effettuare un’accurata anamnesi e una completa visita medica, comprendente anche gli accertamenti necessari: a volte con rimedi mirati si riesce ad alleviare un intenso disagio, spesso invalidante ed in grado di arrecare non poche sofferenze a chi ne è affetto.

Insomma, il 'nato stanco' non esiste e se ci si sente come dopo aver scaricato un camion a rimorchio un motivo deve necessariamente esserci. Il compito del medico, spesso problematico, è trovarlo.

A cura di:
Dott. Enzo Brizio - Medico di famiglia

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo 2022
3 minuti di lettura

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