Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
Certificato medico per il rientro a scuola: è necessario?

Certificato medico per il rientro a scuola: è necessario?

Il certificato medico è stato abolito: non occorre più presentarlo per la riammissione a scuola. Ecco i consigli per limitare l'incidenza di infezioni.
In questo articolo:

Il rientro alle scuole dopo una malattia infettiva non necessita più del certificato medico, in base ad una sentenza del Consiglio di Stato del 17/03/2014. Secondo i giudici tale decisione è perfettamente in linea con le osservazioni del gruppo di lavoro ministeriale, nel cui ambito è emersa la scarsa utilità delle predette certificazioni, sull'assunto che le malattie infettive sono spesso contagiose in fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente.

La conseguenza di tale sentenza è che l’argomento è passato dalla competenza dello Stato a quella delle Regioni, per cui le regole sono state scritte da queste ultime, spesso in disaccordo tra di loro. Non è possibile quindi fornire una regola generale ma occorre attenersi alle disposizioni emanate dall’autorità sanitaria regionale, che le Scuole e gli Uffici di Igiene possono tranquillamente spiegare ai genitori.

Scuole dell'infanzia e rischio di malattie infettive

Per quanto riguarda l'asilo e la scuola dell'infanzia, è bene notare che a questa età i piccoli sono più esposti al rischio di contrarre malattie infettive dal momento che le loro difese immunitarie non sono ancora del tutto efficaci, tanto più vivendo parecchie ore al giorno in ambienti chiusi ad alta densità di contatti.

Per limitare l'incidenza di infezioni occorre mettere in atto anche semplici precauzioni sulla base di norme igieniche che tutti i genitori dovrebbero sempre rispettare:

  • lavarsi bene le mani prima e dopo i pasti;
  • lavarsi bene le mani dopo essere andati in bagno;
  • mantenere condizioni ambientali sane: non fumare in presenza di bambini!
  • aerare i locali delle scuole più volte al giorno, dal momento che i germi non si trasmettono mediante l’aria fresca. A questo proposito si deve sottolineare che il famigerato e temuto “colpo d’aria” non esiste: è vero che il freddo favorisce la moltiplicazione dei germi all’interno dell’organismo, ma non provoca l’infezione; semplicemente “aiuta” i microbi che sono già penetrati;
  • non vestire troppo il bambino;
  • non fare una tragedia se il bambino suda correndo all’aria aperta: il sudore non ha mai fatto ammalare nessuno di una malattia infettiva;
  • non tenere le scarpe usate per strada nella stanza dove il bambino gioca.

In caso di malattia infettiva di lieve entità (raffreddore, tosse, forme influenzali) non è necessario tenere il bambino lontano dalla scuola, a meno che non siano presenti una di queste condizioni:

  • necessità di cure che il personale scolastico non è in grado di fornire;
  • presenza di febbre elevata, diarrea con muco o con sangue, pianto persistente, difficoltà respiratoria o qualsiasi altro segno o sintomo che faccia pensare ad una malattia importante;
  • presenza di afte in bocca;
  • presenza di esantema in corso;
  • presenza di congiuntivite, soprattutto purulenta.

I periodi di isolamento per le principali malattie infettive

Per quanto riguarda la riammissione a scuola, visto che il certificato medico è stato abolito (se sia un bene o un male non è questa la sede per discuterne), la famiglia ha la responsabilità del rientro del bambino, e sarebbe opportuno che i vecchi periodi di contumacia (cioè di isolamento a casa) venissero rispettati:

  • malattia mani-piedi-bocca: rientro dopo la scomparsa dei sintomi generali;
  • mononucleosi: rientro alla scomparsa dei sintomi generali. Non esistono disposizioni di legge, ma è bene ricordare che il malato può rimanere contagioso fino ad massimo di 6 mesi;
  • morbillo: rientro 5 giorni dopo la comparsa dei primi puntini;
  • parotite: rientro 10 giorni dopo l’insorgenza del gonfiore alla parotide;
  • pertosse: rientro dopo 5 giorni di adeguata Terapia antibiotica (che comunque deve essere somministrata per 14 giorni totali);
  • quinta e sesta malattia: rientro dopo la scomparsa dei sintomi generali;
  • rosolia: rientro 7 giorni dopo la comparsa delle macchioline;
  • scarlattina e quarta malattia: rientro 48 ore dopo l' inizio della terapia antibiotica;
  • tonsillite: rientro 48 ore dopo l'inizio della terapia antibiotica e comunque non meno di 24 ore dal termine della febbre;
  • varicella: rientro in comunità 6 giorni dopo la comparsa delle prime vescicole. Se il bambino è pieno di crosticine non è più contagioso e può quindi essere riammesso.
Leggi anche:
Il Morbillo è una malattia infettiva altamente contagiante causata dal paramyxovirus. Sottoporsi al vaccino è l'unica forma di prevenzione.
Ultimo aggiornamento: 08 Febbraio 2018
4 minuti di lettura

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali