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Tintarella in estate: il sole fa bene o fa male?

Tintarella in estate: il sole fa bene o fa male?

L'esposizione al sole con la giusta protezione fa bene al corpo, alle ossa e alla mente. Attenzione, però, a non strafare.
In questo articolo:

Finalmente l'estate, le vacanze, il relax, il sole, l'abbronzatura! Purtroppo, anche gli eritemi, le scottature, i colpi di calore; e poi l'invecchiamento precoce della pelle, le rughe, il rischio Melanoma.

Ma insomma, questo sole fa bene o fa male? Dipende da come ci si avvicina. Il sole favorisce la sintesi della vitamina D, combatte il rachitismo ed i batteri, fissa il calcio nelle ossa, fa bene anche a livello psicologico, stimolando la produzione di endorfine e combattendo la depressione. Ma un'esposizione solare massiccia e senza un'adeguata protezione può provocare danni irreversibili alla nostra pelle (ustioni, rughe, invecchiamento precoce fino al melanoma) che perde il potere di rigenerarsi con l'età e le frequenti esposizioni al sole.

La tintarella

La pelle esposta al sole assorbe parte dei suoi raggi, avviando una reazione chimica che si sviluppa per proteggere gli strati profondi della cute. Infatti, con il sole, i melanociti vengono stimolati a produrre più melanina, il pigmento che dà la colorazione dell'abbronzatura. L'abbronzatura, quindi, altro non è che l'autodifesa che la pelle attua per proteggersi dai raggi solari, in particolare dai raggi ultravioletti.

I raggi solari, infatti, sono di tre tipi: la luce visibile ha un effetto antidepressivo, i raggi infrarossi sono quelli che danno la sensazione di calore, ma può portare disidratazione e vasodilatazione, i raggi ultravioletti, invece, sono invisibili e non riscaldano, ma sono quelli che possono produrre gli effetti più dannosi sulla pelle perché, per la loro corta lunghezza d'onda, riescono a penetrare anche negli strati più profondi. I raggi ultravioletti si possono distinguere in raggi UVA, che stimolano l'abbronzatura, ma possono provocare l'invecchiamento precoce della pelle, allergie e tumori cutanei, raggi UVB, che favoriscono l'abbronzatura veloce e la sintesi della vitamina D, ma provocano scottature, arrossamenti, eritemi e tumori cutanei, raggi UVC, che non arrivano alla Terra perché vengono fermati dallo strato di ozono.

Come proteggersi

La Cute ha dei meccanismi di autoprotezione che variano a seconda del tipo di pelle che si ha: l'esposizione ai raggi solari deve essere di 5-10 minuti per le persone dalla carnagione chiara con occhi azzurri o verdi e capelli biondi fino ai 45 minuti per le persone di pelle nera, con capelli ed occhi scuri.

Le zone del corpo più a rischio sono le cosce, il viso, il naso e le labbra, le braccia, la parte superiore delle spalle. I solari sono un ottimo metodo di barriera contro i raggi ultravioletti. Oggi ne esistono di vario tipo in commercio (gel, latte, emulsione, crema, spray) e permettono di avere una pelle dorata senza rischiare brutte sorprese. Per scegliere un solare bisogna innanzitutto guardare il fattore di protezione: più alto è il numero indicato, maggiore è la protezione offerta dal prodotto.

Bisogna però tener conto del fatto che questi prodotti vengono testati in laboratorio su quantità maggiori rispetto a quelle realmente utilizzate per l'esposizione al sole. Quindi, per essere sicuri di non incorrere in scottature nonostante la protezione, è meglio comprare un solare con indice di protezione maggiore rispetto a quello indicato per il proprio tipo di pelle. Altra considerazione importante: un prodotto idrorepellente è preferibile ad uno che si scioglie nell'acqua perché in questo modo può proteggervi anche durante il bagno.

È necessario, però, in ogni caso, riapplicarlo appena vi rimettete al sole. Esistono dei solari detti 'a schermo totale', cioè con filtri per tutti i raggi ultravioletti (UVA ed UVB), ma questo non vuol dire che assorbono tutti i raggi e che quindi non permettono l'abbronzatura. Infatti, anche questi solari hanno un fattore di protezione che si adatta ai diversi tipi di pelle. È vero, però, che con lo schermo totale ci si abbronza più lentamente e con minore intensità.

Il danno è fatto!

I raggi ultravioletti, sia UVA che UVB, sono ugualmente pericolosi se sottovalutati e presi alla leggera, sebbene fino a qualche anno fa si pensava che soltanto gli UVB fossero dannosi alla pelle. Il danno più grave è quello al DNA delle cellule cutanee, che solitamente ha luogo nei primi anni di vita e che, se non viene riparato dai meccanismi naturali della cute, conduce in età adulta al tumore cutaneo.

Ma ci sono anche altri tipi di danno solare, più immediati ed ugualmente pericolosi. Dopo un'esposizione non protetta ed in orari proibitivi, il danno più immediato e visibile è l'eritema solare. È un disturbo provocato dagli UVB che colpisce le persone dalla pelle chiara. Si presenta in generale con un arrossamento, ma può essere accompagnato da prurito e gonfiore. Se l'entità è lieve, un buon doposole può bastare a far rientrare l'emergenza; in casi di Eritema grave, bisogna ricorrere al medico che prescriverà una crema al cortisone ed un antistaminico.

Durante i primi giorni si può andare incontro anche a vere e proprie ustioni con produzione di vesciche, soprattutto se la pelle è molto chiara e ci si espone durante le ore più calde della giornata. In questi casi, bisogna astenersi dal bagno di sole per qualche giorno ed applicare una crema idratante.

Qualche consiglio

Per godervi la vacanza senza dover poi pentirvi, è bene seguire qualche semplice consiglio che vi permetterà di abbronzarvi delicatamente e senza rischi. Innanzitutto, non abbiate fretta di diventare neri: la pelle deve abituarsi ai raggi solari ed una esposizione violenta potrebbe provocare danni irreparabili; rimanete quindi al sole 20-40 minuti i primi giorni ma evitate di esporvi durante le ore più calde, cioè dalle 12 alle 16.

Utilizzate un solare con fattore di protezione alto e ripetetene l'applicazione almeno ogni due ore o comunque dopo ogni bagno/doccia, anche se il prodotto è idrorepellente. Anche se ci sono le nuvole o se siete sotto l'ombrellone, i raggi solari possono raggiungervi comunque; non dimenticate quindi di applicare la crema solare anche in questi casi.

Bevete molto durante l'esposizione perché il sole disidrata e questo danneggia non solo la pelle, ma l'intero organismo. Non utilizzate cosmetici, profumi o deodoranti perché rendono la pelle più sensibile ai raggi solari e, quindi, più vulnerabile; lo stesso vale per alcuni farmaci (se seguite una particolare terapia, parlatene con il vostro medico). Fate attenzione soprattutto ai neonati e ai bambini in generale; portateli al mare la mattina molto presto (7.30-9.00) o nel tardo pomeriggio (17.30-19.00) e proteggeteli sempre con cappellini e magliettine.

Fate attenzione anche se praticate sport all'aria aperta sotto il sole o a mare: applicate i solari con maggiore frequenza (la sudorazione 'lava via' la crema solare anche se è idrorepellente) e con un alto fattore di protezione (il mare, per esempio, riflette il sole del 20% in più). A fine giornata, lavate via con una doccia i residui della crema solare che avete utilizzato durante il giorno ed applicate un doposole che abbia proprietà lenitive ed idratanti; questo aiuterà voi a sentirvi più freschi e la pelle a rigenerarsi.

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2020
7 minuti di lettura

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