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Tripanosomiasi: la malattia del sonno

Tripanosomiasi: la malattia del sonno

Il principale sintomo della tripanosomiasi, detta anche malattia del sonno, è una progressiva sonnolenza dovuta a un'infezione da puntura.
In questo articolo:

Sono due le forme di tripanosmiasi: la tripanosmiasi americana, detta anche Malattia di Chagas, e la tripanosmiasi africana, detta malattia del sonno. La malattia di Chagas è diffusa soprattutto nell'America del Sud e centrale ed è provocata dal Tripanosoma cruzi, un protozoo flagellato trasmesso all'uomo da feci di cimici che trovano riparo nelle crepe dei muri o nelle frasche dei tetti.

Le cimici, pungendo la persona per mangiare, recepiscono dagli individui malati il protozoo che, moltiplicatosi nell'intestino, viene poi espulso attraverso le feci. Queste ultime, se vengono a contatto con escoriazioni o piccole ferite sulla pelle, lasciano passare il protozoo nel corpo umano infettando così altre persone.

I sintomi della tripanosmiasi

Sintomi tipici della forma acuta sono edema, febbre, talvolta aritmia e scompenso cardiaco. Nella forma cronica, invece, si riscontrano ingrossamento di stomaco, esofago e colon. Se non si interviene per bloccare la malattia, l'infezione può rivelarsi letale.

Per questa malattia purtroppo non esiste vaccino, né profilassi, ma soltanto un trattamento farmacologico; la prevenzione può essere attuata evitando la permanenza in zone povere e utilizzando insetticidi e zanzariere.

La malattia del sonno è essenzialmente epidemica dell'Africa; i protozoi che provocano la malattia vengono trasmessi attraverso la puntura della famigerata mosca tse-tse, un insetto grigio-marrone simile ai tafani. La forma acuta della malattia è provocata dal tripanosoma brucei rhodiense ed il principale sintomo è una progressiva Sonnolenza, da cui deriva il nome.

I sintomi si manifestano dopo circa 6-20 giorni dall'infezione. La forma cronica, invece, è provocata dal tripanosoma brucei gambiense e potrebbe non manifestare sintomi anche per anni dopo l'infezione. Quando si manifestano sono riconoscibili in febbre, edemi, tachicardia, gonfiore dei linfonodi, ingrossamento di milza e fegato, pressione bassa o ipotensione.

Terapie e prevenzione

Non esiste vaccino, né Profilassi specifica contro questa malattia, benché esista una terapia farmacologia. L'unica profilassi attuata dagli stati in cui la malattia è endemica è la lotta alla mosca tse-tse e alla sua diffusione sul territorio, operando una distruzione vera e propria degli habitat in cui questo insetto si riproduce.

È chiaro che, sebbene i rischi per il viaggiatore internazionale siano relativi, in ogni caso è consigliabile prendere determinate precauzioni per cautelarsi da ogni eventuale contatto accidentale con quest'insetto. È utile, quindi, evitare di indossare vestiti con colori scuri e contrastanti e fatti di materiali piuttosto leggero, poiché quest'insetto riesce ad oltrepassare le stoffe molto sottili.

È quindi consigliabile indossare vestiti di materiale piuttosto resistente e di colori che possano mimetizzarsi facilmente con l'ambiente circostante, che coprano quanto più è possibile ogni parte del corpo; inoltre, è vivamente consigliato anche l'uso di insetticidi.

Il trattamento farmacologico si avvale di diverse sostanze e può variare a seconda della fase della malattia in cui il paziente si trova ed è fondamentalmente scelto in base alla sua capacità di attraversare la barriera emato-encefalica.

Diverso è l'intervento da adottare nella fase avanzata della malattia, quando è stato già attaccato il sistema nervoso centrale.

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Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio 2017
3 minuti di lettura

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