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Cardamomo: proprietà e controindicazioni

Cardamomo: proprietà e controindicazioni

Il cardamomo è una spezia di origine orientale utile per contrastare una serie di disturbi e favorire digestione e circolazione.
In questo articolo:

Il suo aroma, fruttato e intenso, rimanda all’Oriente. Il cardamomo è un insieme di spezie molto profumate appartenenti alla famiglia delle Zingiberaceae (la stessa dello zenzero), angiosperme originarie dell’India e del Nepal.

È soprattutto per il suo odore forte e piacevole che il cardamomo è uno degli ingredienti protagonisti delle tisane invernali e dei piatti etnici dove insaporisce riso e verdure. Ma in pochi sanno che questa spezia ha anche delle proprietà curative: è infatti indicata per favorire la digestione e contrastare il gonfiore addominale, abbassare la glicemia, proteggere le vie respiratorie e prevenire la carie.

Il cardamomo era conosciuto nel Mediterraneo anche dai Greci e dai Romani, che lo utilizzavano per preparare profumi, ed è attualmente noto come la terza spezia più cara al mondo dopo lo zafferano e la vaniglia.

Cardamomo, le proprietà

Ricco di sali minerali, vitamine e oli essenziali, il cardamomo è una spezia dalle spiccate proprietà antisettiche e digestive. La pianta, che cresce nelle regioni calde e umide, dove può raggiungere i 20 metri di altezza, produce dei frutti simili a delle capsule che contengono i semi.

È questa la parte utilizzata in cucina. I semi possono essere usati interi o macinati ma in entrambi i casi disperdono facilmente il loro prezioso aroma. Meglio dunque acquistare direttamente le bacche intere di cardamomo verde (la varietà più pregiata, proveniente dall’India), nero del Siam (amaro, usato in Myanmar e Thailandia), oppure di Ceylon, proveniente dallo Sri Lanka.

I semi di cardamomo sono un concentrato di sostanze nutrienti: potassio innanzitutto (ben 1.119 mg per 100 gr), calcio e manganese, fitosteroli (utili a ridurre il colesterolo) e cineolo, una sostanza che conferisce a questa spezia le sue proprietà antibatteriche.

L’utilizzo di cardamomo potrebbe portare benefici a chi soffre di disturbi gastrici: la pianta infatti avrebbe un effetto protettivo sulle pareti dello stomaco. Ma anche per quanto riguarda l’azione sull’intestino, durante e dopo i pasti sotto forma di infuso, il cardamomo può favorire la digestione.

Riducendo i gas intestinali, inoltre, contrasta il gonfiore addominale. Il cineolo presente nell’olio essenziale della pianta apporta proprietà antisettiche utili in caso di raffreddore, tosse ma anche carie e infezioni gengivali. Masticare bacche di cardamomo aiuta per questo a combattere anche l’alito cattivo. L’olio essenziale di cardamomo, secondo recenti studi, potrebbe avere anche un effetto cardio-protettivo, abbassando i livelli di colesterolo e la pressione arteriosa. Agirebbe infine anche sulla glicemia abbassando i livelli di glucosio nel sangue.

Cardamomo, controindicazioni

Il cardamomo si utilizza per insaporire i piatti a base di verdure, riso o legumi, per profumare minestre e zuppe. Oppure per preparare il tè indiano (masala chai) accompagnato da cannella e pepe nero. È utilizzato per la preparazione del curry e, aggiunto a tisane e decotti, sprigiona al meglio aroma e proprietà.

Sebbene non siano segnalati particolari effetti collaterali legati all’uso di cardamomo, ne è sconsigliata l’assunzione per periodo prolungati di tempo e nelle persone che hanno dimostrato una ipersensibilità verso i suoi componenti. Meglio evitarlo in gravidanza e allattamento e se si soffre di calcoli biliari.

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno 2020
3 minuti di lettura

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